Cosa lega la fatica a respirare, l’obesità e l’ansia? Il Dott. Enrico Ballor, pneumologo a Torino, spiega in soli 2 minuti come questi tre fattori possano influenzarsi a vicenda, anche in assenza di vere malattie respiratorie. Un approfondimento importante per chi soffre di affanno, si sente in sovrappeso o è soggetto ad ansia.
In questo articolo, pubblichiamo il testo integrale del video creato dal Dott. Enrico Ballor e pubblicato sul canale YouTube ufficiale di Medicina del Respiro dedicato al tema Dispnea, Ansia e Sovrappeso: Cosa Hanno Davvero in Comune?
Dispnea, Ansia e Sovrappeso: Cosa Hanno Davvero in Comune?
Partiamo dal video, per chi se lo fosse perso:
Trascrizione
Quali rapporti pratici esistono tra dispnea, obesità e ansia? Vediamolo insieme.
Considerando che la dispnea è fondamentalmente una generica “sensazione di fatica a respirare”, sintomo comune a molti quadri patologici broncopolmonari ed extrapolmonari, esistono casi di “dispnea ansiosa”. In questi casi, la percezione di “respirare male” è spesso legata a una causa prevalentemente ansiosa, talvolta in totale assenza di malattie fisiche o organiche che possano giustificarla.
D’altro canto, se un paziente con dispnea causata da una malattia fisica — cardiaca, polmonare o neuromuscolare — aggiunge una componente d’ansia, questa dispnea sarà percepita in modo più intenso. Questo accade perché il soggetto ansioso tende ad attribuire al sintomo “dispnea” un livello di pericolo più alto.
Passiamo ora al rapporto con il sovrappeso e l’obesità. In presenza di un addome voluminoso per la presenza di adipe, il diaframma — principale muscolo respiratorio — deve lavorare di più per espandere i polmoni. Questo maggiore sforzo muscolare, rispetto a un paziente normopeso, può generare inconsciamente una sensazione di dispnea anche in assenza di malattie fisiche.
Nei soggetti che sono sia particolarmente ansiosi che obesi, questa “fatica a respirare” si trasforma più facilmente in una dispnea inconscia, con una doppia natura: fisica (a causa del maggiore lavoro diaframmatico) e psicologica (interpretazione ansiosa del problema). Questo spesso porta alla messa in atto di respiri più profondi e più “pieni” per alleviare il respiro percepito come “faticoso” e “fastidioso”.
Da qui deriva la necessità, specialmente nei soggetti ansiosi, di mantenere il più possibile un peso forma ideale. Questo obiettivo può essere visto come una delle migliori strategie preventive anche per la dispnea ansiosa.
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