Medicina del Respiro
Asma Bronchiale

ALLERGIA AI POLLINI, ASMA E RINITE (Cosa Fare in Caso di Asma e Raffreddore Allergico ai Pollini delle Piante)

In questo articolo, pubblichiamo il testo integrale del video creato dal Dott. Enrico Ballor e pubblicato sul canale YouTube ufficiale di Medicina del Respiro dedicato al tema ALLERGIA AI POLLINI, ASMA E RINITE (Cosa Fare in Caso di Asma e Raffreddore Allergico ai Pollini delle Piante).

Introduzione

Ci sono pazienti che soffrono di asma e contemporaneamente di rinite allergica ai pollini delle piante. Vediamo insieme qualche consiglio per vedere cosa fare per limitare i sintomi.

In questo video vedremo insieme, tra le altre cose:

  • Consigli per gli Allergici ai Pollini
  • Non Fidarsi della Pioggia
  • Meta per Vacanze
  • Taglio dell’Erba

con l’aiuto del Dott. Enrico Ballor, Pneumologo a Torino.

ALLERGIA AI POLLINI, ASMA E RINITE (Cosa Fare in Caso di Asma e Raffreddore Allergico ai Pollini delle Piante)

Partiamo dal video ALLERGIA AI POLLINI, ASMA E RINITE (Cosa Fare in Caso di Asma e Raffreddore Allergico ai Pollini delle Piante) per chi se lo fosse perso.

Trascrizione

Partiamo subito dicendo che con l’inizio dell’anno si apre ogni volta un nuovo ciclo per tutti quei pazienti che soffrono di problemi allergici ai pollini delle piante, malattie allergiche respiratorie con, principalmente, asma bronchiale allergica e rinite allergica.

Nuovo ciclo che, sottolineo, ben diversamente da quanto si pensi, non inizia con la primavera, periodo in cui, è noto a tutti, che la ripresa dei cicli vitali della natura attraversa quella fase detta di “pollinazione” che corrisponde ad un rilascio abbondante di molti tipi di pollini dalle piante, polline delle graminacee in special modo, le graminacee, le erbacce dei prati, sono in questo periodo le specie allergeniche più interessate dal fenomeno, dicevo, tutto ciò non inizia solo in primavera, ma ben prima, già fin dai mesi di gennaio e febbraio.

In questi primi due mesi dell’anno, infatti, già sono presenti nell’aria i pollini delle betulle e dei noccioli, e lo pneumologo, e naturalmente gli allergologi, sanno molto bene quanto queste due diverse specie arboree siano responsabili di sintomi allergici nei pazienti sensibilizzati, l’asma allergico nei pazienti allergici alle betulle è una delle più frequenti cause di asma bronchiale in Europa, specie nei paesi del nord Europa.

Quindi la natura si risveglia dal letargo dei mesi freddi, dei mesi invernali, parte la pollinazione delle piante e, e partono i sintomi allergici, tosse, difficoltà a respirare, fischietto espiratorio negli asmatici, senso di costrizione al petto, congestione nasale con scolo nasale di secrezioni liquide quasi acquose, starnuti, occhi che prudono e lacrimano, insomma tutta quella piacevole serie di sintomi fastidiosissimi che, qualche volta, fanno maledire agli allergici questi primi mesi dell’anno.

Ma procedendo nel tempo, lungo tutto il corso dell’anno fino all’autunno inoltrato, tutta una infinita serie di altri pollini farà poi la sua comparsa nell’ambiente andando a interessare, con i sintomi allergici di cui parlavo prima, anche gli allergici alle molte altre specie vegetali, olivo e oleacee in genere, alberi ad alto fusto, faggi, ontani, la parietaria fine primaverile, ambrosia, artemisia, composite del periodo autunnale, cipressi e tante altre.

E proprio perché spesso risulta davvero difficile, per gli allergici, per gli asmatici e per chi soffre di rinite allergica, evitare completamente il contatto con i pollini dispersi nell’aria, pollini responsabili, come dicevo, del comparire dei diversi sintomi nei pazienti allergici, alcuni accorgimenti, alla fine, possono davvero risultare utili per limitare gli effetti negativi legati all’incontro tra il polline allergenico e il paziente allergico.

Allora vediamoli insieme.

  • Per prima cosa, specie nelle giornate ventose, sconsiglio vivamente agli allergici di rimanere all’aria aperta in quanto, proprio il vento, è il fenomeno meteorologico che, più di altri, favorisce la dispersione dei pollini delle piante, e quindi determina una più abbondante immissione nell’aria dei pollini allergenici, pollini ai quali gli asmatici allergici e più in generali gli allergici sono sensibili.
  • Inoltre, attenzione, il vento favorisce anche il trasporto dei pollini allergenici a grande distanza, in aree in cui non mi aspettavo, in quel periodo, di ritrovare quel determinato tipo di polline al quale sono allergico, ma il vento lo ha trasportato fino a me, e questo fatto, più l’aumento della quantità di granuli pollinici per unità di volume, numero di pollini per metro cubo di aria, determina spesso proprio, l’INTENSITA’ dei sintomi allergici, l’intensità delle mie crisi di asma e i miei sintomi nasali allergici, è chiaro? Più pollini ci sono nell’aria e più intensi sono i sintomi allergici! Stabilito ciò, ecco perche è consigliabile, per gli allergici ai pollini nelle giornate di vento, di restare a casa.
  • Altro consiglio importante, non fidiamoci mai troppo della pioggia!
    Che cosa intendo? Intendo che, se è vero, come ho detto prima, che i sintomi dipendono dalla quantità di pollini presente nell’aria, ci aspetteremmo che la pioggia, lavando l’aria, riduca la concentrazione dei granuli di polline dalla quale dipende l’intensità dei miei sintomi, fin qui la logica, ma purtroppo non è proprio così, infatti, per quanto dopo la pioggia la quantità del polline aero-disperso tenda a ridursi talora anche in modo sensibile, bisogna sempre ricordare che non si è allergici ai “granuli di polline”, ok? Ma si è allergici al materiale proteico allergenico (molecole allergeniche) contenuto all’interno dei pollini, come se i granuli di polline fossero dei veri e propri sacchettini che contengono le sostanze alle quali siamo allergici, e queste sostanze sono solubili in acqua, sono, come si dice, idrosolubili, e con la pioggia tendono a uscire dal granulo pollinico e a disperdersi nel velo d’acqua che rimane sull’asfalto e sui prati in campagna, e queste sostanze fortemente allergeniche fuoriuscite dai granuli di polline sono pronte a evaporare, come un vero e proprio pericoloso AEROSOL ALLERGENICO, appena ricompare il sole caldo dopo la pioggia che, per l’appunto, facilita con l’evaporazione la dispersione nell’aria di quell’acqua piovana che nel frattempo si è caricata di sostanze fortemente allergeniche fuoriuscite dai pollini.
    Questo spiega l’apparente paradosso del perché, dopo la pioggia, quando ancora la quantità di granuli di polline nell’aria è bassa proprio per la pioggia che l’ha ridotta, molti allergici possono avere sintomi asmatici e rinitici anche intensi anziché percepire i supposti attesi effetti positivi sull’“allergia”!
  • Quindi, proprio per questo motivo, non esagerare mai con le attività sportive all’aria aperta quando ricompare il sole dopo la pioggia! Forti, magari, della minor quantità di polline presente nell’aria! D’accordo? Bene
  • Altro consiglio importante. Preferire sempre, come meta per una vacanza, zone nelle quali non siano presenti piante in grado di rilasciare nell’ambiente i pollini ai quali siamo sensibili, pena ingaggiare furibonde lotte con l’asma anziché riposarci e goderci la vacanza! E come facciamo a saperlo, intendo a sapere quali pollini ci sono lì, in quel periodo. Beh, semplicemente basandoci sui calendari pollinici, quei calendari pubblicati in Internet che ci informano sulla situazione dei pollini, sono aggiornati quasi in tempo reale, per le diverse zone geografiche per quel determinato periodo dell’anno!
  • Altro consiglio, tutto ciò vale naturalmente non solo per scegliere una meta per le nostre vacanze, ma ci orienta anche a conoscere meglio la situazione pollinica della zona nella quale ci troviamo! D’accordo? Perché? Per alzare, ad esempio, la protezione anche farmacologica della nostra allergia, cioè, questi stessi calendari pollinici e i bollettini relativi alle diverse concentrazioni nell’aria dei pollini allergenici, potrà ad esempio aiutarci a evitare di esporci ai pollini ai quali siamo allergici proprio nei periodi in cui sono maggiormente presenti nell’ambiente. Per di più queste informazioni potranno essere utili al paziente per sapere quando pre-medicarsi con i vari farmaci antistaminici o con i diversi farmaci antiasmatici, broncodilatatori, cortisonici, ecc., consentendo agli asmatici una terapia preventiva sicuramente più vantaggiosa rispetto, ad esempio, al solo trattamento dei sintomi respiratori quando già sono in atto. Bene, andiamo avanti con i consigli
  • Fare attenzione a quando si taglia l’erba in primavera, questo vale in modo particolare per gli allergici alle graminacee, di fatti viaggiando in auto può capitare al paziente allergico di attraversale zone nelle quali si stia tagliando l’erba e quindi zone nelle quali c’è grande quantità di polline di graminacee nell’aria, quindi comparsa dei sintomi allergici respiratori, dei sintomi asmatici e degli starnuti in chi soffre di rinite allergica …. quindi cosa fare?
  • Attivare subito i filtri abitacolo antipolline della macchina.. che in realtà consiglierei comunque di tenere sempre attivi e inseriti, oltretutto chiudendo molto bene i finestrini dell’automobile.
  • Evitare anche la ventilazione forzata che peschi l’aria direttamente dall’ambiente esterno per immetterla all’interno dell’abitacolo, riempie la macchina di pollini, se fa caldo preferire sempre l’aria condizionata con filtri antipolline attivi, Ok? mantenendo eventualmente la temperatura interna solo un po’ più bassa rispetto alla temperatura esterna, senza esagerazioni!
  • Ancora, sempre per gli allergici ai pollini delle graminacee, evitare in primavera le operazioni di giardinaggio e quelle di potatura delle piante.
  • Altro consiglio, in periodo di pollinazione sciacquarsi più volte il viso nel corso della giornata e risciacquare le narici, e doccia alla sera, in modo da allontanare dal corpo e dai capelli i pollini che si sono depositati per evitare di portarli anche nel letto
  • Poi cambiare quotidianamente gli abiti, e se possibile lavarli, ha lo stesso significato dei consigli precedenti, mantenere ben chiuse porte e finestre nei periodi di pollinazione, specie se i serramenti sono ben coibentanti, perché questo riduce l’introduzione dei pollini all’interno della casa, quindi evita di accentuare i sintomi allergici, poi perché no? Covid 19 ci ha insegnato a proteggerci con le mascherine, intendo quando siamo all’esterno e ci sono molti pollini allergenici nell’aria, in questo caso però non certo le mascherine chirurgiche che sono poco protettive e non ci evitano di respirare i pollini ai quali siamo allergici, molto meglio le mascherine più filtranti, intendo le FFP3! sono le migliori a questo scopo
  • Ancora qualche consiglio, la climatizzazione non troppo spinta della casa evita di dover aprire le finestre e consente comunque dei ricambi d’aria più che sufficienti anche senza aprire le finestre, le case non sono mica stagne! Si sta freschi e i pollini stanno fuori, e per i pollini che sono entrati?
    Beh, esistono sistemi filtranti per ambienti molto efficaci per ridurre, e spesso per eliminare completamente la presenza di allergeni all’interno della casa, da valutare naturalmente in funzione dei costi e dei volumi interni da trattare, sono delle misure preventive che in ogni caso ritengo valide.
  • Attenzione anche agli animali domestici, questo vale specialmente per chi abita al piano terreno, o in una villetta, gli animali che entrano ed escono dalla casa diventano veicolo di trasferimento dei pollini all’interno della casa, con tutte le conseguenze del caso.
  • Non stendere il bucato all’aperto, carica i vestiti di polline quando sono presenti nell’aria, e li porta in casa, meglio l’asciugatrice!
  • E infine, direi ancora, evitare assolutamente le attività sportive all’aperto quando ci sono i pollini! Perché si rischiano crisi asmatiche anche molto importanti!

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